Relazione tra intolleranze alimentari e prestazioni sportive negli atleti

La nutrizione è considerata uno dei fondamenti dello sport e della prestazione atletica e le raccomandazioni nutrizionali sono fondamentali per l’efficacia del recupero e dei processi adattivi nella pratica sportiva. Un’efficace strategia di recupero tra gli allenamenti o durante la competizione può massimizzare le risposte adattive ai vari meccanismi di affaticamento, migliorando la funzione muscolare e aumentando la tolleranza all’esercizio.

Attualmente, la nutrizione si sta sempre più concentrando sulla creazione di diete personalizzate che poggiano le loro basi su differenti evidenze scientifiche:

  • studi genetici che possono determinare la predisposizione delle persone a un particolare tipo di alimento e la possibilità di sviluppare malattie legate al cibo [1];
  • studi sul microbiota, sulle caratteristiche della digestione e sullo stato della barriera intestinale [2];
  • studi sul sistema immunitario poiché gli antigeni alimentari possono causare cambiamenti nella tolleranza alimentare e nella reattività della risposta immunitaria [3].

Fig. 1: le molteplici interazioni tra antigeni alimentari e sistema immunitario

Le reazioni avverse agli alimenti possono verificarsi a causa di tossine, manifestazioni di disturbi metabolici congeniti e disturbi funzionali del tratto gastrointestinale. Le allergie alimentari sono reazioni avverse immunomediate che si verificano quando ci si espone ad un allergene alimentare e scompaiono al termine dell’esposizione. Queste colpiscono dal 3% al 10% della popolazione mondiale adulta e fino all’8% dei bambini. Le intolleranze alimentari, invece, sono reazioni alimentari non allergiche che non influenzano il sistema immunitario [4]; circa dal 2% al 20% della popolazione mondiale ha un’intolleranza alimentare [5].

Le intolleranze alimentari sono in aumento tra gli atleti. Mentre l’attività fisica fa bene alla salute delle persone, l’allenamento intenso, come nel caso degli atleti d’élite, danneggia il sistema immunitario e aumenta la permeabilità del tratto gastrointestinale. Alcuni studi hanno collegato l’intolleranza alimentare negli atleti d’élite all’eccessiva attività fisica [5]. Diversi studi hanno mostrato una diminuzione del livello di intolleranza alimentare dopo una dieta ad esclusione, registrando un significativo aumento del benessere dell’atleta. [6]

La principale manifestazione di intolleranza alimentare è il malassorbimento di lattosio e fruttosio, derivante da un apporto insufficiente di enzimi e da un’insufficiente funzionalità dei trasportatori [2]. I sintomi possono includere disturbi gastrointestinali (gonfiore, feci molli, dolore addominale) e/o sintomi extraintestinali (affaticamento, mal di testa e problemi cognitivi) che compaiono ore o giorni dopo aver mangiato [4]. Alcuni di questi sintomi si sovrappongono ai sintomi della sindrome dell’intestino irritabile e ai disturbi gastrointestinali funzionali indotti dall’esercizio fisico [2]. Data la natura ambigua dell’intolleranza alimentare, la sua diagnosi, di regola, viene eseguita con la successiva cancellazione di determinati prodotti alimentari o di un gruppo di prodotti.

Fig. 2: malassorbimento del lattosio

Inoltre, numerosi studi satnno verificando l’efficacia di diete prive di glutine e diete a basso contenuto di fodmap (a basso contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili) nella riduzione di sintomi gastrointestinali indotti dall’esercizio fisico.

L’equilibrio dei macronutrienti nella scelta dei prodotti alimentari richiede ulteriori studi in relazione al cambiamento della dieta e alla qualità della nutrizione dell’atleta. Questi includono fattori associati all’ambiente alimentare, come il marketing alimentare e le pratiche dietetiche restrittive che possono sopprimere i segnali intrinseci associati all’appetito e alla fame.

Nonostante i numerosi vantaggi delle diete a basso contenuto di FODMAP e senza glutine, queste diete speciali sono anche associate a disturbi del microbiota intestinale, alla produzione di acidi grassi a catena corta, a disturbi alimentari, ad aumento dell’ansia psicosociale e a una diminuzione dell’apporto di energia e nutrienti.

La ricerca su un nuovo paradigma di salute immunitaria negli atleti si sta concentrando sugli integratori alimentari che hanno dimostrato di ridurre il rischio di infezione negli atleti, come probiotici, vitamina C e vitamina D.

Fig. 3: nutrizione sportiva, il ruolo cruciale nell’ottimizzazione del fisico e della performance

La dieta di un atleta è influenzata da fattori che possono ridurre o esacerbare i sintomi di intolleranza e allergia alimentare indotti dall’esercizio. Va evidenziato che le scelte alimentari sono dinamiche e la loro efficacia varia con il tempo, il luogo e i fattori ambientali in cui l’atleta sceglie il cibo. Pertanto, è importante studiare e comprendere le strategie e le tendenze nutrizionali utilizzate dagli atleti.

Una comprensione profonda di questi argomenti può aiutare gli atleti seguire raccomandazioni di medici e nutrizionisti studiate per ottimizzare le prestazioni e ridurre gli effetti indesiderati.

 

  1. Collier R. The DNA-based diet. Can. Med. Assoc. J. 2016;189:E40–E41. doi: 10.1503/cmaj.109-5352.
  2. Rivera-Pinto J., Egozcue J.J., Pawlowsky-Glahn V., Paredes R., Noguera-Julian M., Calle M.L. Balances: A New Perspective for Microbiome Analysis. mSystems. 2018;3:e00053-18. doi: 10.1128/mSystems.00053-18.
  3. Marinkovich V. Specific IgG antibodies as markers of adverse reactions to foods. Monogr. Allergy. 1996;32:221–225.
  4. Turnbull J.L., Adams H.N., Gorard D.A. Review article: The diagnosis and management of food allergy and food intolerances. Aliment. Pharmacol. Ther. 2014;41:3–25. doi: 10.1111/apt.12984.
  5. Kostic-Vucicevic M., Marinkovic D., Dikic N., Stojmenovic T., Andjelkovic M., Nikolic I., Vukasinovic-Vesic M., Malic T. O-35 Is there connection between food intolerance and sports performance in elite athletes? Br. J. Sports Med. 2016;50((Suppl. S1)):A20. doi: 10.1136/bjsports-2016-097120.35.
  6. Malsagova K.A., Kopylov A.T., Sinitsyna A.A., Stepanov A.A., Izotov A.A., Butkova T.V., Chingin K., Klyuchnikov M.S., Kaysheva A.L.. 2021; Nov; 13(11): 3771 Published online 2021 Oct 25. doi: 10.3390/nu13113771.